Al via il progetto che coinvolge quattro delle più belle località della Riviera di Ponente.
I comuni di Noli, Finale Ligure e Borgio Verezzi danno vita all’unione di comuni denominata “Quattro Borghi” al fine di coordinare le singole attività promozionali e di intrattenimento e metter in pratica un’azione collettiva atta all’individuazione e soddisfazione di nuovi target turistici potenzialmente interessati al territorio comune, assistere e favorire l’interazione degli operatori economici che operano nel settore turistico, commerciale e agricolo del comprensorio. “Attraverso la realizzazione del marchio “Quattro borghi”– dichiara Lorenzo Carlini, presidente dell’associazione albergatori del Comune di Finale Ligure, capofila del progetto- ci si propone di tutelare e migliorare l'immagine del territorio e la qualità dei servizi di ospitalità a garanzia della tipicità del prodotto offerto. Uno dei veicoli attraverso i quali viaggerà il marchio “Quattro Borghi” potranno ad esempio essere le piante e erbe aromatiche del nostro territorio.
I “Quattro Borghi” si pone l’obiettivo di promuovere la crescita e la valorizzazione delle risorse e delle comunità locali, allo scopo di supportare l’attrattività dei borghi; di promuovere e sostenere interventi e progetti sperimentali per salvaguardare e valorizzare le risorse ambientali e il patrimonio storico e architettonico locale; di realizzare un programma specifico volto a valorizzare un profilo professionale dedicato all’incoming e all’organizzazione dei meccanismi di accoglienza nei borghi; e di organizzare un dispositivo di valorizzazione e commercializzazione delle produzioni tipiche dei territori dei Quattro Borghi mediante commercio elettronico.
Le prime azioni che saranno intraprese vedranno l’acquisto di due bus (da 20 posti ciascuno) che collegheranno i quattro borghi attraverso un percorso passante per l’altopiano de “Le Manie”. Una capillare operazione di comunicazione interna sul territorio rivolta agli attori portatori di interesse verso il progetto: albergatori, bagni marini, ristoratori, strutture ricettive in genere, agriturismi, commercianti, artigiani, coltivatori diretti, agenzie di viaggio interessate a gestire pacchetti incoming. Oltre ad un continuo confronto con le istituzioni, si procederà poi con l’apertura dei canali volti alla collaborazione con gli enti e le associazioni portatori di filosofie condivise e comuni a quella che anima “Quattro Borghi” (Legambiente; Slow food etc…). Il centro di coordinamento del progetto sta pianificando anche le azioni di comunicazione esterna, rivolte all’individuazione dei target nazionali e sovranazionali di riferimento con relativa strutturazione del club di prodotto.
Non è da sottovalutare il problema di garantire da subito una reale sostenibilità economica al progetto. La situazione finanziaria nella quale versano comuni, provincia e regione con conseguente riduzione dei budget a disposizione, impone di trovare idee nuove e forme di finanziamento dedicate alla promozione turistica. Reperire fondi in altro modo inventando un’alternativa più “presentabile” e soprattutto facoltativa: una card anzi una Magic Card che dia la sensazione ai turisti di acquistare servizi a prezzi giusti ed entrare a far parte di un club al quale sono destinate particolari attenzioni quali sconti ed agevolazioni negli esercizi convenzionati e riduzioni del biglietto di ingresso per attrazioni varie. La finanziabilità si basa sulle presenze di turisti nel comprensorio dei tre comuni , quantificabile in 700.000 nelle attività ricettive e di circa 1.500.000 in appartamento: se solo il 10% dei turisti comprasse la card avremmo una linea di finanziamento privato volontario di 220.000 euro, obiettivo raggiungibile nel giro di tre anni. Contestualmente all’erogazione della Magic card si procederà all’ individuazione di una seconda linea di finanziamento privato derivante dalla locazione degli spazi pubblicitari sui bus e su tutte le pubblicazioni e stampe relative ai “Quattro Borghi”. Terza linea di finanziamento privato potrebbe essere infine quella derivante dalle azioni di fund raising rivolte in prima istanza alle Fondazioni di diritto privato che abbiano come mandato statutario la valorizzazione del territorio ligure.